Proteggere le foglie delle drupacee

Le piante dei campi in cui si è completata la raccolta devono essere mantenute in buone condizioni vegetative per permettere un ottimale accumulo delle sostanze di riserva ed un’efficace induzione delle gemme a fiore per il prossimo anno. E’ importante quindi preservare l’integrità delle foglie, nelle quali avviene la fotosintesi.

Con un clima caldo umido, attacchi tardivi di oidio (Sphaeroteca pannosa, Oidium crataegi) possono danneggiare le foglie; alla prima comparsa della tipica muffetta bianca intervenire con zolfo o con antioidici specifici (IBE, bupirimate, quinoxifen, pyraclostrobin+boscalid, ecc.) alternando i prodotti con diverso meccanismo di azione.

Le piogge possono favorire attacchi di ruggine (Tranzschelia pruni-spinosae) sulle foglie contro la quale si potranno utilizzare prodotti antioidici attivi anche contro questa malattia fungina, come zolfo e gli IBE.

Nei ciliegeti con forti infezioni di cilindrosporiosi (Cylindrosporium padi) è necessario programmare un trattamento con rame, dodina o un IBE, per evitare eccessive defogliazioni.

Quasi tutte le drupacee, ed in particolare il mandorlo, possono subire forti attacchi di cimicetta (Monosteira unicostata) con conseguenti defogliazioni anticipate che vanno evitate intervenendo con un estere fosforico sulle neanidi.

Il clima estivo caldo e secco e l’uso eccessivo di insetticidi possono deprimere le popolazioni dell’entomofauna utile presente nei frutteti. In queste condizioni potrebbero verificarsi attacchi di ragnetti (Panonychus ulmi e Tetranychus urticae) che andranno monitorati per evitare eccessive pullulazioni e conseguenti danni alla vegetazione. Le soglie di intervento sulle diverse drupacee sono piuttosto alte (circa il 60% delle foglie infestate con presenza di forme mobili) ma, in condizioni favorevoli, la popolazione delle due specie di acari può crescere rapidamente provocando diffusa rugginosità e precoce caduta fogliare. Attualmente sono disponibili diversi acaricidi più o meno specifici (clofentezine, etoxazole, fenazaquin, pyridaben, abamectina, tebufenpirad, ecc.) che però non sono registrati su tutte le specie di drupacee. Al superamento della soglia di intervento, su colture con frutti in maturazione, la scelta del prodotto sarà anche in funzione del tempo di carenza.

Proteggere le foglie delle drupacee - Ultima modifica: 2015-08-28T10:15:55+02:00 da Sandra Osti

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