Da Syngenta un progetto per rilanciare la maiscoltura

Il marchio specializzato in soluzioni per l'agricoltura moderna e redditizia propone agli imprenditori un progetto per rilanciare il settore migliorando la competitività

Syngenta corre in aiuto delle aziende agricole che coltivano mais. Lo fa con il progetto Mais in Italy, un programma di ampio respiro pensato per il rilancio di questa importante coltura in un contesto di cambiamenti e nuove sfide per l’agricoltura del nostro Paese.

Mais: una coltura strategica per l'agroalimentare made in Italy
La maiscoltura è un comparto strategico per l’Italia: fornisce le materie prime necessarie per l’industria alimentare, pilastro fondamentale del made in Italy, e contribuisce in modo decisivo al successo dei prodotti italiani esportati in tutto il mondo. In uno scenario di questo tipo, il comparto ha però estrema necessità di evolvere per garantirsi un futuro di sostenibilità economica, sociale e ambientale.
«Con Mais in Italy la divisione italiana della multinazionale svizzera vuole creare una rete di agricoltori e partner di filiera disposti a collaborare per diffondere e promuovere un nuovo modo di coltivare il mais per unire produttività, efficienza e sostenibilità economica, sociale e ambientale  – sottolinea Gianluca Fusco, Crop Head Corn & DFC Syngenta Italia – il progetto rappresenta un’opportunità di collaborazione e confronto tra gli operatori della filiera – spiega Fusco – con l’obiettivo di individuare le sfide che la maiscoltura italiana deve affrontare e proporre soluzioni concrete per accrescere la competitività delle aziende agricole».

Mais in Italy logo

Le quattro aree di intervento
Sono principalmente quattro le criticità con cui la maiscoltura italiana deve confrontarsi:

  1. Utilizzo sostenibile degli agrofarmaci: le normative sono in continuo aggiornamento e richiedono misure sempre più restrittive e puntuali per la protezione dell’ambiente e dell’operatore.
  2. Gestione delle micotossine: conoscere i rischi potenziali di ciascun areale, fare scelte corrette dalla preparazione del terreno alla raccolta, identificare e segregare i lotti provenienti da campi a rischio sono aspetti fondamentali per ottenere mais sano e vendibile.
  3. Incremento della produttività della stalla: la qualità della fibra, il contenuto di amido, la corretta gestione agronomica della coltura e la qualità dell’insilamento sono fattori chiave per migliorare la resa della bovina in lattazione.
  4. Uso efficiente dell’acqua: un apporto idrico ottimale e il controllo delle infestanti sono fattori decisivi per ridurre le perdite produttive localizzate e aumentare la resa media aziendale.

Per ciascuno di questi punti, già dalla stagione di semina 2017 vengono proposte soluzioni concrete, basate su proposte specifiche, che verranno messe in campo su una rete di aziende che potranno beneficiare appieno dell’offerta di prodotti, consulenza e servizi che il progetto Mais in Italy offre. Tra questi, sugli ettari coltivati coerentemente con le proposte, verrà messo a disposizione l’innovativo servizio Opti-Mais, un’applicazione digitale in grado di monitorare le condizioni agroambientali dell’appezzamento e supportare l’agricoltore sulle sue scelte per una gestione ottimale della coltura dalla semina alla raccolta.

«Siamo molto orgogliosi di supportare un settore strategico come la maiscoltura italiana attraverso soluzioni concrete, basate su protocolli specifici – conclude Fusco – queste soluzioni, disponibili dalla stagione di semina 2017, verranno già applicate da una rete di aziende selezionate che potranno beneficiare pienamente dell’offerta di prodotti, consulenza e servizi messi a disposizione dal progetto Mais in Italy».
Mais in Italy è promosso da Syngenta nell’ambito di The Good Growth Plan, il piano lanciato nel 2013 per presentare l’impegno concreto che l’azienda intende assumere per contribuire alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità ambientale. Per saperne di più è possibile visitare il sito web https://www.syngenta.it/mais-in-italy.

Da Syngenta un progetto per rilanciare la maiscoltura - Ultima modifica: 2017-03-24T13:58:54+01:00 da Simone Martarello

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