Rischio peronospora, mai così presto

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Gli effetti del cambiamento climatico

Per effetto del global warming, ovvero del progressivo riscaldamento della crosta terreste, buona parte della comunità scientifica mondiale prevede, da qui al 2050, un aumento della temperatura media da 0,8 a 1,8 °C, un aumento dell’umidità relativa dal 5 al 10%, (per l’evaporazione da alte temperature), una diminuzione media delle precipitazioni del 5-10% e una loro forte concentrazione in pochi eventi piovosi. In agricoltura il riscaldamento globale influenzerà molte colture, ma principalmente quelle a ciclo poliennale. In Emilia-Romagna il regime termico sembra seguire il trend delineato a livello mondiale. Gli esperti di meteorologia registrano infatti un costante innalzamento della temperatura dai primi anni ’90 (fig. 1). Aumenti che non sono uguali durante l’arco dell’anno, ma concentrati di più in primavera ed estate e meno in autunno-inverno, tanto più se si considera la temperatura massima. Riguardo al regime idrico l’Emilia-Romagna non sembra caratterizzata da un trend apprezzabile. Tuttavia si è notato come, negli ultimi anni, si sia registrata una riduzione della piovosità in generale ma soprattutto una forte variabilità fra i diversi anni, con l’anno più piovoso nel 2010. È impensabile che tali cambiamenti climatici non abbiano influenza sia sulle colture che sugli agenti patogeni e fitofagi ad esse collegate. La vite non sfugge a questa regola.

 

Effetto delle maggiori temperature

Il riscaldamento globale sta già ridisegnando gli areali di vocazionalità della vite (come già successo in passato), con un progressivo innalzamento della latitudine ideale per la pratica della viticoltura. Così, aree tradizionalmente considerate marginali per la carenza di unità termiche stagionali, tenderanno a diventare sempre più “vocate” per la coltivazione della vite. Inoltre, in particolare per l’area mediterranea, eventi estremi sempre più frequenti uniti ad un significativo incremento della temperatura nei mesi estivi porterà i vigneti a subire maggiori stress idrici.

 *Gli autori sono del Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna

Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 15/2016 L’Edicola di Terra e Vita

Rischio peronospora, mai così presto - Ultima modifica: 2016-04-16T13:30:38+02:00 da Sandra Osti

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