Lavoro, l’iscrizione alla Rete di qualità fa la differenza

kiwi rete di qualità
In attesa delle linee di indirizzo da parte dell’Inps. Una sorta di ennesimo, quanto virtuale, “bollino blu” agricolo

È passata l’estate 2015, che ha scosso il mondo del lavoro agricolo con fortissime polemiche (in relazione ai fatti di cronaca pugliesi) e altrettante mistificazioni sindacal – giornalistiche sul “caporalato” e sul “lavoro nero”, polemiche assurde e ingiuste che hanno penalizzato tutte le aziende agricole del mezzogiorno e pugliesi in particolare, colpendo autentiche eccellenze produttive e seminando discredito generalizzato sul sistema agricolo nazionale.

Forse anche in relazione a quanto sopra, si segnala che numerosi operatori economici agricoli, presenti da anni sui mercati, nazionali ed esteri, in questi giorni si sentono richiedere, dagli acquirenti (grande distribuzione, supermercati, operatori stranieri) di prodotti ortofrutticoli, l’iscrizione alla “Rete del lavoro agricolo di qualità”; di fatto, divenendo tale iscrizione elemento discriminante nelle transazioni economiche, una sorta di ennesimo, quanto virtuale, “bollino blu” agricolo.

La “Rete del lavoro agricolo di qualità” è istituita presso l’Inps (ai sensi art. 6, co. 1°, del Dlgs. n. 91/2014, conv. in L. n. 116/2014). Possono partecipare all’iniziativa tutte le aziende agricole (ex art. 2135 c.c.) alla condizione che gli imprenditori siano in possesso di precisi requisiti di “affidabilità”, questi infatti dovranno:

a) non avere riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto;

b) non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni della normativa citata in materia di lavoro e fiscale;

c) essere in regola con il versamento di contributi previdenziali e premi assicurativi.

Per essere censiti come soggetti “virtuosi” le aziende agricole devono provvedere alla propria iscrizione, all’nps, mediante un’istanza da inviare all’istituto in via telematica.

Accesso alla procedura

Alla procedura si accede attraverso il sito, mediante il seguente percorso: Servizi on line > Accedi ai servizi > Per tipologia di utente > Aziende, consulenti e professionisti > Agricoltura: domanda di iscrizione alla rete del lavoro agricolo di qualità.

Le domande di iscrizione sono esaminate e deliberate entro 30 giorni dalla data di inoltro dalla Cabine di regia della “Rete del lavoro agricolo di qualità”, presieduta dall’Inps e composta da rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni professionali agricole, dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell’Economia e della Conferenza delle Regioni.

In caso di esito positivo, le aziende selezionate entreranno a far parte della Rete di qualità e riceveranno il “certificato di qualità” che ne attesta la iscrizione. Secondo l’Inps “il Certificato di qualità non va inteso come un banale “bollino” di natura burocratica, bensì come esito concreto di un percorso di innovazione culturale, che a seguito di puntuali verifiche preventive effettuate anche grazie alla preziosa collaborazione delle associazioni di categoria, andrà a comporre una “griglia selettiva” atta ad individuare, valorizzare e premiare le aziende virtuose”. L’avvio della rete del lavoro agricolo di qualità è, secondo l’Inps, una prima concreta iniziativa finalizzata allo sviluppo di azioni positive di contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura.

La Cabina di regia ha i seguenti compiti:

a) delibera sulle istanze di partecipazione alla rete del lavoro agricolo di qualità entro 30 giorni dalla presentazione;....

 

Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 41/2015 L’Edicola di Terra e Vita

Lavoro, l’iscrizione alla Rete di qualità fa la differenza - Ultima modifica: 2015-10-13T18:04:05+02:00 da Sandra Osti

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