Il mercato delle trinciatrici, la festa è finita

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Nel 2015 il numero delle trincia vendute in Italia è tornato ai livelli del 2009

Dopo il calo del 28% nella stagione 2013/14, un altro calo pesante (20%) lo ha segnato anche l’annata 2014/15 del mercato delle trinciacaricatrici in Italia, registrando solo 70 macchine vendute. E l’unica conclusione che si può trarre è che ormai le trincia sono tornate ai loro regimi “fisiologici”, ovverosia volumi compresi tra le 60 e le 70 unità.

Anche i principali player sul mercato italiano riconoscono che questo è il livello fisiologico per il nostro paese, e anche se prima del biogas le trincia erano appannaggio solo degli allevatori, i numeri ormai sono questi. Del resto il biogas, che ha fatto da vero e proprio traino in questi cinque anni, ha smesso di “tirare”, cosa che ha spostato nuovamente gli investimenti dei grossi contoterzisti sulle mietitrebbie. Nonostante questa premessa, alcuni dei costruttori da noi interpellati hanno riconosciuto un buon prestagionale, cioè le trattative ci sono state, forse più dello scorso anno, e occorrerà vedere se si concretizzeranno. Di sicuro non allentano la presa i costruttori nel proporre novità anche in questo settore, che a livello mondiale varia dalle 2.000 alle 2.500 macchine, di cui circa il 75% in Europa e il 25% in Nord America: in particolare, la recente edizione di Agritechnica ha visto la presentazione di una nuova gamma da parte di New Holland, mentre John Deere ha ampliato la sua serie 8000, Claas ha aggiornato la propria Jaguar, Krone ha introdotto due nuovi modelli e Fendt ha ultimato la Katana 85. L’articolo che segue descrive brevemente queste ultime novità.

 

Leadership incontrastata

Per quanto riguarda la suddivisione del mercato italiano tra i vari brand, nulla cambia al primo gradino del podio, dove regna incontrastata Claas, anche se come quota è scesa dal quasi 60% dello scorso anno al 53% di questa stagione. Chi ha fatto un bel balzo in avanti è stato John Deere, che ha praticamente raddoppiato il suo market share (dal 9 al 18%) e scalzato Krone dal secondo posto: il brand di Spelle (Germania) ha perso due punti percentuali di quota (dal 15 al 13%) ed è stata affiancata da New Holland, che ha mantenuto gli stessi volumi della stagione passata. Calo di performance anche per il quinto marchio presente sul nostro territorio, Fendt, che non è andato oltre il 3% di quota. È doveroso comunque ricordare che non stiamo parlando di valori assoluti particolarmente significativi, e se si guardano i dati degli ultimi cinque anni, non ci sono grosse differenze, nel senso che Claas è sempre stata leader indiscussa di questo mercato, mentre New Holland, John Deere e Krone si sono alternati al secondo e terzo posto della classifica.

In Europa va meglio

Per quanto riguarda l’estero, i principali mercati europei evidenziano un trend diverso dall’Italia, nel senso che non c’è un crollo delle vendite, anzi. In Germania, mercato numero uno in assoluto, si è registrato un incremento del 5,5%, passando da 531 a 560 unità vendute, mentre il Regno Unito è cresciuto dell’8,1% toccando 173 macchine vendute. L’unico paese a registrare una diminuzione, peraltro contenuta (-1,8%), è stata la Francia, secondo mercato in Europa, che è scesa a quota 265 trincia vendute nella stagione 2014/15. Diciamo che in Germania il mercato era crollato nel 2013 ed è tornato a risalire negli ultimi due anni, mentre Francia e Regno Unito negli ultimi cinque anni sono risultati più stabili. In Germania, inoltre, va detto che gli 8.000 impianti di biogas operativi richiedono una continua fornitura di materiale organico e hanno quindi spinto molti agricoltori e contoterzisti a una “seconda fase”, tanto che le previsioni per la prossima stagione sono di un ulteriore aumento delle vendite di trinciacaricatrici.

 

Leggi l'articolo completo di grafici su Terra e Vita 11/2016 L’Edicola di Terra e Vita

 

Il mercato delle trinciatrici, la festa è finita - Ultima modifica: 2016-03-18T08:00:35+01:00 da Sandra Osti

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