EMERGENZE

Drosophila suzukii. Danni e contromisure

Drosophila suzukii
Un’annata da dimenticare con estesi attacchi sui piccoli frutti e non solo

Drosophila suzukii, complici le condizioni
meteorologiche, ha colpito duramente le
coltivazioni di piccoli frutti nell'annata 2014.

L' inverno non freddo e la stagione estiva senza
alte temperature, ma con molte piogge,
hanno favorito lo sviluppo in modo esponenziale
del temibile moscerino sulle coltivazioni
trentine e non solo. «I danni maggiori afferma
il presidente della Op Sant'Orsola Silvio
Bertoldi
- si sono verificati direttamente
in azienda e particolarmente sul mirtillo in
quanto, essendo un frutto a lenta maturazione
(passa una settimana fra un passaggio per
la raccolta e l'altro), ha il tempo di svilupparsi
esponenzialmente».

Mirtilli -30%, la prima volta del ribes

Si stima che non si sia potuto raccogliere una
quota di produzione intorno al 30% del pregiato
frutto del mirtillo perché colpito dall'insetto
e quindi marcescente. «È andata un po'
meglio per il lampone - precisa Bertoldi- con
in quale ci si può difendere meglio in quanto il
raccolto avviene tutti i giorni, mentre l'insetto
ha fatto danni anche sul ribes rosso, cosa mai
registrata in passato». Grossi danni sono stati
registrati anche sulle ciliegie, per i produttori
che non adottano tecniche di copertura.
«Tanto che le produzioni non coperte con il
telo antipioggia - ci dice Alberto Grassi del
Centro di consulenza tecnica della Fondazione
Mach -, che per gli eccessi idrici causati
dalle precipitazioni si sono spaccate, sono
state lasciate sulla pianta ed hanno favorito lo
sviluppo della Drosophila». Un certo danno si
è riscontrato anche sulle susine, ma anche su
alcune varietà di uva come la Schiava ed altre
varietà con la buccia sottile. «Per l'uva da vino
però - riferisce Maurizio Bottura, responsabile
viticoltura del CTT della FEM - risulta
difficile quantificare in che percentuale il
marciume sia dovuto all'insetto o all'eccesso
di pioggia».

L'espansione in Europa

L'insetto, di origine del Sud- Est asiatico, è
arrivato in Europa nel 2008. Prima è stato trovato
in Spagna, poi in Francia e nel 2009 in
Trentino Alto Adige e in Toscana. Negli anni
successivi si è diffuso un po' in tutte le regioni
italiane. La sua pericolosità dipende dal
fatto che, nelle condizioni ideali come quelle
del 2014, a differenza degli altri ditteri di questo
genere già conosciuti, le femmine della
Swd (dall' inglese Spotted wing Drosophila)
dispongono di un addome robusto e seghettato
che permette l'inserimento dell'uovo direttamente
nella polpa dei frutti in fase di maturazione,
favorendo la marcescenza.

Nuove tecniche di difesa

L'Ufficio piccoli frutti della consulenza tecnica
della Fondazione Mach, tracciando un
bilancio sul 2014, parla di un'annata anomala
in cui i livelli di cattura nei momenti di picco
del volo sono stati circa 7-8 volte superiori
a quelli del 2013. Le ragioni sono quelle già
riportate. L'andamento climatico è risultato
favorevole al dittero già nella fase invernale,
con temperature superiori alla norma, ma il
contributo maggiore è arrivato dal clima mite
e piovoso dell'estate.

Fra le varie tecniche adottate per la difesa
alcune si sono dimostrate più efficaci, in
particolare l'uso delle reti con maglie anti
insetto 10/7 che vanno stese con molta attenzione
in quanto non devono permettere
l'entrata dell'insetto. Vista la positività della
sperimentazione di questo sistema di difesa,
per l'anno prossimo la Provincia di Trento
ha disposto un contributo per coloro che le
andranno ad applicare. «Certo - sottolineano
dal Centro di Consulenza tecnica del Fem
-, questa non è sufficiente, è necessario integrarla
con un'applicazione regolare e costante
delle pratiche fitosanitarie». La cattura
massale risulta molto importante anche al di
fuori del periodo del prodotto in pianta (ossia
nel periodo autunnale e in quello primaverile:
ottobre-novembre, marzo-aprile). Questa va
fatta con le trappole Biobest di colore rosso
caricate con una miscela di aceto di mela
(150 ml), vino rosso (50 ml), e un cucchiaino di
zucchero di canna grezzo (Droskidrink). Sono
queste le trappole che si sono dimostrate più
attrattive, poiché catturano un maggior numero
di individui di D. suzukii. «È utile applicare
della colla spray all'interno del coperchio
per evitare la fuga degli insetti in occasione
del cambio settimanale del liquido». Certo è
che i produttori si dovranno attrezzare per
la difesa dei loro prodotti da questo nuovo
insetto inimmaginabile fino a pochi anni fa.

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Scarica il file: Drosophila suzukii. Danni e contromisure
Drosophila suzukii. Danni e contromisure - Ultima modifica: 2014-12-09T00:00:00+01:00 da Redazione Terra e Vita
Drosophila suzukii. Danni e contromisure - Ultima modifica: 2014-12-09T15:16:03+01:00 da Redazione Terra e Vita

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