Detergenti e cosmetici ecologici, dal Gas all’e-commerce

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Officina Naturae ha sposato la ricerca dell'associazione Chimica Verde Bionet

Da membri di un piccolo gruppo locale di acquisto solidale (Gas) a una vera e propria azienda che produce cosmetici e detersivi ecologici distribuiti da Trieste a Pantelleria. Ecco un’altra storia, tra quelle che abbiamo iniziato a raccontare (vedi BA allegato a Terra e Vita n. 13/2015), con protagonisti che hanno scelto la via dell’esclusione della chimica di sintesi per imboccare quella, si potrebbe definire “alchemica”, della trasformazione di piante dedicate per la realizzazione dei prodotti.

Dire “ecologico” è forse addirittura riduttivo nel caso di Officina Naturae, un’azienda di Rimini nata più per divertimento che per una questione commerciale. È una storia curiosa quella di Silvia Carlini e Pierluca Urbinati, laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche lei, geometra lui. Ognuno con il proprio lavoro lasciato, undici anni fa, per diventare imprenditori di se stessi, ma in un altro settore e, soprattutto, con una regola ferrea alla base della nuova attività: produrre esclusivamente cosmetici e detergenti ecologici, ecosostenibili e assolutamente sicuri per i consumatori. Così, dopo aver “inventato” i detersivi ecologici da vendere al Gas (con tanto di prove-confronto con quelli tradizionali) e non soddisfatti dei loro rispettivi lavori, Silvia e Pierluca hanno cambiato rotta.

La ricerca

«Lei ha lasciato la sua attività – racconta Urbinati – e nel mio ufficio di geometra abbiamo installato una nuova linea telefonica e un computer. Siamo partiti nel 2004 e abbiamo cominciato a girare l’Italia per fiere e Gas, raccontando la nostra esperienza e regalando qualche ricetta di autoproduzione. Abbiamo subito avviato la vendita on-line, non era così scontato il successo, ma è andata bene».

Lungo la strada determinante è stato l’impegno nella ricerca sfociato nell’incontro con l’associazione Chimica Verde Bionet.

«Di solito – spiega Urbinati – se tra le materie prime si decide di non utilizzare il petrolio, la fonte principale, anche per i prodotti ecologici, sono l’olio di cocco o di palma. Noi volevamo un’alternativa e la ricerca di Chimica Verde ha individuato una molecola che faceva al caso nostro. Abbiamo così privilegiato, per i nostri detergenti e cosmetici, l’uso di tensioattivi da oli italiani, applicando in questo modo il concetto di “Km 0” ai nostri processi produttivi».

È nata, quindi, la linea di detergenti Solara, certificata Icea, Eco-Bio ed Eco Detergenza, la prima che utilizza tensioattivi a base di olio di Brassica carinata e di oliva di origine italiana, limitando al minimo l’uso dell’olio di cocco ed evitando l’olio di palma.

«L’olio di carinata – spiega Luca Lazzeri del Cra-Cin (Centro di ricerca per le colture industriali) che ha collaborato alla ricerca – è un olio non alimentare che ha una serie di utilizzi tra i quali nella tecnica della biofumigazione. Ha una composizione acidica caratterizzata da un elevato tenore di acidi grassi monoinsaturi (oleico ed erucico). Per questo possiede caratteristiche tribologiche come un’elevata viscosità e bagnabilità dei materiali particolarmente adatte per il settore della detergenza, anche più di quelle dell’olio di oliva» (vedi tabella).

I cosmetici

Vasta è anche la gamma di prodotti cosmetici, più impegnativa e anche più costosa. Ma i titolari dell’azienda hanno individuato anche una linea “basica” dedicata alle famiglie con 4 prodotti venduti in confezioni da 1 e da 4 litri (ricarica).

«Ovviamente anche questa è di alta qualità – prosegue Urbinati – ed è la più venduta non solo perché più conveniente, ma anche perché nella linea è presente un prodotto, il detergente delicato senza profumo, particolarmente adatto a persone soffrono di malattie della pelle o Mcs (Sensibilità chimica multipla), patologie in continuo aumento. Ma hanno molto successo anche la linea cosmetica per bambini Biricco, certificata Eco Bio Cosmesi Icea, con l’estratto di mela cotogna biologica italiana, e la nostra prima linea di cosmetici, a base di burro di Chiuri, che nasce da un progetto equo e solidale con il gruppo etnico dei Chepang, uno dei più piccoli, poveri e marginalizzati del Nepal centrale».

Lunga è poi stata la ricerca per trovare imballaggi per i detergenti per la casa, alternativi ai soliti normalmente prodotti con molecole derivate dal petrolio e che comportano una serie di problemi ambientali ben noti. Anche in questo caso la collaborazione con Chimica Verde ha portato la soluzione. I contenitori sono realizzati in bioplastica utilizzando un polietilene verde proveniente dalla sintesi di bioetanolo da canna da zucchero.

«La bioplastica per il nuovo packaging – spiega Urbinati – è certificata “4 stelle” da Vinçotte (certificazione indipendente belga), il massimo della valutazione, in quanto realizzata nella maggior percentuale possibile – quasi il 100% – da risorse rinnovabili».

Detergenti e cosmetici ecologici, dal Gas all’e-commerce - Ultima modifica: 2015-08-05T09:30:20+02:00 da Sandra Osti

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