Dai periti agrari la “Carta di Barga”, manifesto delle filiere agroalimentari italiane

Approvata all'ultimo congresso, tenutosi nella cittadina toscana. Obiettivi: sicurezza alimentare, tutela ambientale, stili di vita sani. IL TESTO del documento. LE PRESENTAZIONI dei relatori

Sicurezza alimentare, tutela ambientale, stili di vita sani: sono questi gli obiettivi fissati dai periti agrari con la “Carta di Barga, manifesto delle filiere agroalimentari italiane” a chiusura del 18esimo Congresso nazionale che si è svolto nella cittadina toscana. Nella foto, un momento dei lavori del congresso.
Il documento è un decalogo che impegna gli iscritti e fissa le linee guida per il futuro professionale della categoria. Sarà trasmesso al presidente del consiglio Matteo Renzi considerata la multidisciplinarietà degli argomenti affrontati: agricoltura, ambiente, formazione, sanità. Lo possiamo consultare cliccando sulla frase colorata riporta qui sotto:

LA CARTA DI BARGA

«Da questo congresso orientato al futuro - ha detto a Barga il presidente nazionale Lorenzo Benanti - i periti agrari italiani escono rafforzati e consapevoli delle loro reali possibilità. Sanno di poter operare nell'ambito delle filiere agricole con le necessarie conoscenze legate all'innovazione».
Il documento, il primo nella storia della categoria, da un lato fissa una «visione della professione in grado di rispondere in modo consapevole agli stimoli che provengono dalla società quali nuovi e corretti stili di vita, salute e benessere attraverso l’impegno quotidiano nei vari e molteplici settori in cui operano da sempre i Periti agrari».
Dall’altro si rivolge alle istituzioni chiedendo un intervento rispetto alla creazione di «adeguate politiche in grado di sostenere e difendere le produzioni agroalimentari di eccellenza oltre alla salvaguardia di percorsi formativi per i futuri tecnici della filiera agricola sin dalla scuola secondaria di secondo grado nella quale la riforma ha prodotto un notevole impoverimento del piano di studi».
In particolare, la Carta impegna i Periti agrari in un decalogo di best practices quali:

  • operare nel rispetto delle risorse naturali limitandone al massimo l’impoverimento, valorizzare la biodiversità delle specie animali e vegetali, la biodiversità agro-ambientale e la valenza culturale dei territori agricoli;
  • difendere e promuovere le produzioni della filiera agricola secondo criteri di sicurezza alimentare;
  • rappresentare l’elemento di unione tra produttori agricoli, cittadini, istituzioni nell’ambito delle normative e delle politiche agricole;
  • rafforzare, attraverso le conoscenze tecniche, la propria autorevolezza verso produttori e consumatori ottenendo così la loro partecipazione alle pratiche di sostenibilità; operare, attraverso le conoscenze e la formazione continua, come soggetto in grado di trasferire innovazione e conoscenza;
  • favorire la competitività e l’internazionalizzazione delle aziende agricole;
  • promuovere la sinergia culturale tra consumatore e produttore con l’obiettivo di sviluppare anche una qualità dell’informazione lungo la filiera agro-alimentare;
  • sviluppare una visione della professione sempre più improntata all’internazionalizzazione in una logica di interscambio e di trasferimento delle conoscenze e competenze sia a livello europeo che mondiale;
  • implementare il percorso di crescita della propria professionalità portandola dall’obiettivo originario del sostegno all’impresa agricola, a quello più ampio di costruzione di un rapporto di garanzia e fiducia tra produttore agricolo, istituzioni, consumatori.

Di seguito, i link alle relazioni presentate al Congresso:

Bagnara - commercializzazione e qualità - Barga ottobre 2016

Frascarelli A - Trasformazione - Barga 7-10-2016

Frascarelli B - Agricoltura dove vai - Barga 6-10-2016

Vadalà, tutela cibo e ambiente

 

 

Dai periti agrari la “Carta di Barga”, manifesto delle filiere agroalimentari italiane - Ultima modifica: 2016-10-10T09:54:24+02:00 da Giorgio Setti

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