Cereali. Prezzi nazionali e mondiali (29 gennaio – 4 febbraio)

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Frumento tenero. Frumento duro. Mais. Cereali foraggeri e oleaginose

Frumento tenero  

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situazione di mercato pesante per il perdurare di scarsa domanda in presenza di eccedenza di offerta di prodotto nazionale e comunitario. Pochi scambi e per volumi modesti a coprire i fabbisogni residui dei molini che lamentano difficoltà a vendere farine. Si sono registrati cali di prezzo attorno ai 2 €/t con i grani di forza, sotto pressione dagli esteri del Mar Nero, sui 225 €/t partenza ed i misti rossi sotto i 180 €/t partenza. L’arrivo delle piogge consolida il buono stato delle colture e l’apprezzarsi dell’euro contribuisce a rendere sempre più appetibili le origini extra EU sia di grani “base” che di alta qualità come il Russo e gli “spring” Nordamericani.

Frumento duro

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scenario a due facce con l’origine Centro-Nord in cali di quotazioni e quella Sud che tiene meglio le posizioni. La tendenza sconta il rallentamento dei consumi semola che induce alla cautela i molini, con l’aggravante della crescente offerta sia sul pronto (merce nazionale raccolto 2015) che sul breve-medio termine (comunitaria ed estera 2016). Le scorte presso i molini si riducono ma restano sempre congrue per il periodo ed il nuovo raccolto permane in buone condizioni, ma con le riserve idriche in riduzione. Si conferma l’interesse dai porti, ma sulle Borse del Nord si hanno cali di 2 €/t per un partenza sui 240 €/t, che a Foggia vale 260 €/t arrivo.

Mais

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le quotazioni reggono ma il contesto di mercato, ove alla pressione dell’offerta si contrappongono un buon livello di copertura dei mangimifici e la crisi del settore zootecnico, non fanno presumere un’inversione di tendenza a breve. Il prodotto nazionale fatica a trovare collocazione contrastato dal costante arrivo di merce comunitaria ed estera. Nonostante dubbi sulle semine, le stime Europee 2016 congelano i prezzi con il “generico” Nord sui 172 €/t ed il nostrano con migliori caratteristiche a 178 €/t; comunitari ed esteri attorno a quota 180 €/t arrivo.

Cereali foraggeri e oleaginose

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Cereali Foraggieri: stabilità, pochi scambi e pressione dai “teneri” che impongono cali nelle quotazioni. Il tenero al Nord cede un 2 €/t e perde quota 180 €/t all’AGER Bologna, il sorgo riflette la stabilità (forzata?) del mais e resta a 168 €/t partenza; gli orzi metabolizzano passivamente il calo dell’origine comunitaria e quotano 177-180 €/t. Oleaginose: nonostante nel mondo la soia tenga le posizioni e non vi siano notizie di rilievo, il cambio impone una riduzione dei prezzi per una soia nazionale “partenza” sotto i 340 €/t (-4) con l’estera a 345 €/t (-5).

 

Il commento completo sui prezzi europei e mondiali su Terra e Vita 6/2016 L’Edicola di Terra e Vita

Cereali. Prezzi nazionali e mondiali (29 gennaio – 4 febbraio) - Ultima modifica: 2016-02-05T09:35:04+01:00 da Sandra Osti

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