Fanelli: «Lavoro per coniugare competitività e ambiente»

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Francesco Fanelli, assessore all'Agricoltura della Regione Basilicata
L'assessore all'Agricoltura della Regione Basilicata Francesco Fanelli spiega cosa intende fare per rendere l'agricoltura lucana in grado di sfruttare in pieno tutte le sue potenzialità

Meno burocrazia grazie alla digitalizzazione, aiuti per le aree interne più svantaggiate, sostegno ai giovani e al sistema agroalimentare, affinché sia in grado di competere sui mercati nazionali e stranieri. Il tutto nel segno della sostenibilità ambientale. Questo il programma per l’agricoltura lucana dell’assessore Francesco Fanelli.

La burocrazia è una corda che stringe sempre di più il collo degli imprenditori agricoli. Cosa pensa di fare?

Semplificare l’amministrazione ad esempio attivando il Sistema Informativo Agricolo regionale (Sia Rb) che attraverso l’uso informatizzato dei dati di consistenza aziendale faciliterà la selezione degli interventi, darà trasparenza all’azione amministrativa, promuoverà il modello di cooperazione tra gli enti che gestiscono gli aiuti in agricoltura, assicurerà il coordinamento, la sorveglianza e la valutazione del Psr. Il Sia Rb entrerà a regime entro l’anno.

Nel Psr che volge al termine si è cercato di incentivare l’insediamento dei giovani. In una regione poco giovane come la Basilicata c’è spazio per un rinnovamento della classe agricola?

Con la sottomisura 6.1 abbiamo promosso l’insediamento di 568 giovani, sia per il passaggio generazionale di aziende esistenti, sia come nuove aziende. Al premio forfettario di primo insediamento, pari a 70.000 euro, nel primo bando si è affiancato un ulteriore sostegno per i piani di sviluppo aziendale a valere sulla sottomisura 4.1, per progetti di valore massimo di 125.000 euro, finanziati al 70%.
In totale la Regione ha destinato al primo insediamento oltre 63 milioni. Quindi c’è spazio per un rinnovamento delle imprese agricole, i giovani hanno voglia di impegnarsi in un settore con una forte propensione all’innovazione, sia tecnica che organizzativa.

Su quali misure del Psr vi concentrerete nei prossimi mesi?

Pubblicheremo i bandi della Misura 5 (circa 6 milioni di euro), per sostenere interventi di prevenzione e di ripristino di danni causati da calamità naturali, che, a causa del cambiamento climatico, sono sempre più frequenti. Poi ci sarà il bando per la sottomisura 6.4.1, per il sostegno a costituzione e sviluppo di imprese extra agricole nelle aree rurali, con una dotazione di 3 milioni di euro destinati allo sviluppo delle aree interne, quelle soggette a fenomeni di spopolamento e depauperamento economico.
Inoltre, pubblicheremo bandi per interventi nel settore forestale, sia per azioni protettive che produttive, al fine di assicurare una corretta gestione del patrimonio boschivo regionale, una delle più importanti risorse territoriali.

A lei spetterà scrivere il nuovo Psr che avrà meno risorse dell’attuale. Quali saranno le priorità?

Abbiamo già avviato l’ascolto e il confronto con i portatori di interesse. Poiché ci saranno meno risorse sarà fondamentale fare scelte corrette. Punteremo sulla competitività, con il sostegno alla crescita delle imprese in termini di produttività e valore aggiunto, lo sviluppo di nuova occupazione, soprattutto giovanile, l’allargamento dei mercati. E poi l’innovazione, per innalzare qualità e quantità delle produzioni, la produttività delle aziende, la loro capacità di realizzare e offrire prodotti sempre più in linea con le richieste del mercato. E ancora la tutela ambientale, della biodiversità e l’attenzione al clima, rappresentano impegni che incideranno sulle azioni di sostegno all’agricoltura.

Fanelli: «Lavoro per coniugare competitività e ambiente» - Ultima modifica: 2020-02-21T09:00:06+01:00 da Simone Martarello

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