Caselli: «Il sistema dei controlli funziona»

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L'assessore all'agricoltura dell'Emilia-Romagna si augura che cessino le polemiche sulla vicenda dei presunti illeciti nella produzione di Grana Padano e Parmigiano Reggiano

La paura è quella per un danno d’immagine, che potrebbe avere ripercussione economiche, per il Parmigiano Reggiano: uno dei prodotti Dop italiani più famosi al mondo. È da queste premesse che i consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna Gabriele DelmonteFabio Rainieri e Matteo Rancan, appartenenti alla Lega Nord, hanno invitato la Giunta regionale a migliorare l’azione di contrasto alle frodi sui prodotti alimentari regionali. La causa di questo invito ha origine da un’inchiesta aperta dal sostituto procuratore di Reggio Emilia Maria Rita Pantani riguardante presunti illeciti nella produzione di Grana Padano e Parmigiano Reggiano. «La Regione Emilia-Romagna è rappresentata, pur senza diritto di voto, nel Consiglio di amministrazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano e dovrebbe essere impegnata in prima linea, nel contrasto alle contraffazioni» accusano i Leghisti, invitando poi la Giunta a collaborare con gli inquirenti attraverso la fornitura delle informazioni e documentazioni sulle attività degli indagati in suo possesso e delle sue articolazioni amministrative e sanitarie. «É fondamentale che non si alimenti confusione presso il pubblico sull'efficacia del sistema di controllo che ha, anzi, dimostrato di funzionare anche in questo caso» replica loro l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli, che poi aggiunge: «la Regione garantisce da sempre tutta la collaborazione necessaria alle autorità competenti e peraltro nella vicenda in questione non ha ricevuto alcuna richiesta dagli inquirenti».

Infine l’assessore, volendo evitare confusione e allarmismi, sottolinea: «Il contrasto alle frodi che danneggiano tanti produttori onesti e la reputazione delle nostre eccellenze è un tema centrale per questo assessorato e non è in discussione. Per evitare l'alimentarsi di inutili polemiche e confusioni di ruoli - sottolinea infine Caselli - è bene precisare che per quanto riguarda i controlli, la Regione ha solo compiti di secondo livello, cioè non sull’operato dei caseifici ma su quello degli Organismi di controllo riconosciuti dal ministero delle Politiche agricole. Nel caso del Parmigiano Reggiano si tratta dell’Ocpqr, l’Organismo di controllo qualità produzioni regolamentate, e in questi anni non abbiamo riscontrato problematiche analoghe a quelle oggetto dell’indagine. In caso contrario avremmo provveduto a segnarle tempestivamente alle autorità competenti».

Caselli: «Il sistema dei controlli funziona» - Ultima modifica: 2017-03-27T14:12:26+02:00 da Roberta Ponci

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