Biodepurazione, un nodo normativo da sciogliere

spreco
Legge sui rifiuti e Pan in contraddizione. Agricoltori italiani penalizzati

La contaminazione puntiforme è un inquinamento diretto che si realizza su superfici limitate. In riferimento all’uso dei fitofarmaci, con questo termine si intendono i gocciolamenti e gli sversamenti accidentali di prodotto fitosanitario (concentrato o diluito) durante le fasi di trasporto, stoccaggio, preparazione della miscela e riempimento dell’irroratrice, distribuzione della miscela, pulizia e manutenzione dell’attrezzatura e smaltimento dei prodotti reflui del trattamento.

Rappresenta una delle principali minacce dell’integrità ecologica e chimica delle risorse idriche naturali. Diversi studi condotti anche a livello nazionale (si veda nei riferimenti bibliografici) confermano che una delle possibili cause di contaminazione è da imputarsi ad una non corretta gestione dei prodotti reflui del trattamento fitoiatrico.

Particolarmente critiche risultano le fasi di:

-  gestione della miscela residua a fine trattamento;

-  gestione delle acque di risulta del lavaggio interno ed esterno del materiale irrorante;

-  gestione delle acque reflue che si originano presso le aree dedicate alla preparazione della miscele e di lavaggio dei contenitori vuoti di fitofarmaci.

Una non corretta gestione delle acque che risultano da queste fasi può avere un impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo che varia in funzione della dose, della diluizione, delle caratteristiche ecotossicologiche dei prodotti coinvolti, delle caratteristiche sito/specifiche dell’ambiente (pedologiche, geolologiche, idrologiche, atmosferiche).

 

Quali forme di mitigazione? 

Una possibile forma di mitigazione di queste contaminazioni sono i sistemi di biodepurazione. Originari della Svezia, sono nati a partire già dal 1993 come parte di aree attrezzate per le operazioni di riempimento e lavaggio delle macchine irroratrici. In linea generale le acque contaminate vengono fatte passare attraverso dei filtri biologici comunemente denominati “letti di decontaminazione biologica” (o biobed) costituiti da materiale organico di varia provenienza. La loro capacità di ritenzione o efficienza dipende dalle caratteristiche chimico-fisiche dei prodotti fitosanitari e dal contenuto e dalla qualità della sostanza organica.

 

Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 48/2016 L’Edicola di Terra e Vita

Biodepurazione, un nodo normativo da sciogliere - Ultima modifica: 2016-12-02T09:10:26+01:00 da Sandra Osti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome