Nuova Pac, quanto ci costi?

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Semplificazione, domanda precompilata e dintorni: il vero e il falso

Selva normativa

Dallo scorso 31 ottobre (data di emissione della prima circolare da parte di Agea) al 20 marzo 2015 (data di uscita dell’ultima, che non lo sarà sicuramente), Mipaaf e Agea hanno emesso qualcosa come dieci circolari, con una media di oltre due provvedimenti al mese. Un’autentica selva normativa in cui districarsi, che complica ancor più il già complesso quadro legislativo comunitario.

Agricoltore attivo e pascoli

Nel corso di quattro mesi, o meglio, di dieci circolari, Ministero e Agea si sono impegnati a emanare a puntate il quadro attuativo della nuova Pac.

Agricoltore attivo: una vera e propria telenovela, nel corso della quale con le circolari Mipaaf del 18/11/ 2014, 26/2/2015 e 20/3/2015, con l’aggiunta della circolare Agea n° 140 del 20/3/2015, si è aggiunto ogni volta un nuovo tassello fino all’ultimo provvedimento che dedica ben nove pagine a definire chi è o non è agricoltore in attività.

Pascoli magri: in tre mesi, il Mipaaf ha emanato una norma con cui riduceva dell’80% l’assegnazione dei titoli all’aiuto nel caso di superfici in montagna o di pascoli magri, salvo poi il 26 febbraio scorso eliminare tale previsione, con buona pace dei produttori che, trovandosi in tali condizioni, si stavano programmando in base alla precedente norma.

Nuovi, big, data

Il paradosso della semplificazione ha raggiunto l’apoteosi con l’emanazione degli ultimi provvedimenti.
Circolare Agea n°14, 20/3/2015: per compilare la nuova Pac servirà indicare, fra gli altri, i seguenti dati: occupazione del suolo, destinazione del suolo, uso del suolo, qualità della coltura, varietà della coltura, famiglia, genere e specie della coltura, percentuale di tara del suolo, la tipologia di area interesse ecologico (EFA) prescelta per il greening, distinguendola fra EFA con elementi caratteristici del paesaggio (es. siepi, alberi isolati e canali di scolo), EFA stabili (es. bordi dei campi e fasce tampone) e EFA temporanee (es, terreni a riposo e colture azotofissatrici), i dati castali dei terreni ovviamente, l’anno di impianto per le piante da foraggio non annuali, la data inizio e fine destinazione (leggasi data semina o trapianto e data raccolta), la coltura ritenuta principale per la diversificazione nel periodo 1° aprile – 9 giugno, l’epoca di semina (autunnale, primaverile), tipo di semina (tradizionale, su sodo, minima lavorazione), la fase di allevamento e la forma di allevamento per le piante arboree, il tipo di irrigazione e il relativo sistema, l’eventuale destinazione biologica, la presenza di reti antigrandine, la pendenza e la quota altimetrica dei terreni, la rotazione colturale, la pratica utilizzata per il mantenimento delle foraggere permanenti. Scusate se è poco.

Precompilata

Circolare Agea n° 142, 20/15/2015: si legge che tutte queste informazioni, ritenute necessarie e da indicare nel fascicolo aziendale del produttore, “consentono una significativa semplificazione del sistema dichiarativo” e che la domanda precompilata si basa sulle informazioni contenute nel fascicolo aziendale. Bella scoperta, dopo avere inserito tutto e di più nel fascicolo aziendale, è facile immaginare che dal punto di vista informatico sarà una passeggiata predisporre la domanda di aiuto. Ma il punto è proprio questo. Il fascicolo aziendale andrà implementato con tutte le informazioni viste precedentemente, altrimenti la domanda non si potrà presentare.

Meno aiuti, più costi

I produttori italiani sono consapevoli del fatto che, per gran parte di loro, il livello degli aiuti Pac è destinato a diminuire, già nel 2015 rispetto al 2014. Con meno introiti, molti agricoltori si aspettano minori costi per presentare fascicolo aziendale e domanda di aiuto. Dall’altra parte, con la mole di dati da inserire in fascicolo, sarà poco probabile che consulenti, centri di assistenza e tutti coloro che a vario titolo presentano le domande Pac possano concedere uno sconto. Abbiamo capito quindi chi pagherà l’aggiunta di burocrazia e di nuovi adempimenti, l’agricoltore.

 

Nuova Pac, quanto ci costi? - Ultima modifica: 2015-04-01T12:33:55+02:00 da Sandra Osti

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