Api anti-esplosivi

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Ape su ciliegio

Le api si dimostrano sempre più utili per l’uomo, non solo fornendogli una serie di alimentari naturali unici, ma anche difendendolo da possibili attacchi con sostanze esplosive.

Secondo alcuni studi che hanno già trovato applicazione, le api potranno essere affiancate ai cani ed essere utilizzate dalla polizia per scoprire sostanze esplosive nascoste in borse o valige o nelle cinture esplosive. Dopo l’ultimo attentato terroristico di Parigi del 13 novembre scorso, nel quale ha perso la vita uno dei più famosi cani fiutaesplosivi della polizia parigina, appare molto interessante lo studio fatto in Usa e Gran Bretagna sul fiuto delle api per scoprire, oltre ai profumi dei fiori, anche quello delle sostanze esplosive.

Una manciata di api potrebbe quindi collaborare alla sicurezza del Paese, grazie all’infallibile olfatto. Le sperimentazioni anglosassoni hanno infatti dimostrato come uno sciame possa essere convertito da api ‘da fiori’ a api ‘da esplosivi’, sfruttando le loro capacità per misurazioni ambientali come l’inquinamento.

Anche l’Italia ha portato avanti una ricerca su questo argomento ed è quindi pronta ad utilizzare le api poliziotte che dovranno essere un vero e proprio esercito per il quale l’addestramento continuo rimane il punto di forza del programma. Per garantire un’attività continua occorre addestrare continuamente nuove api alla funzione di “cerca esplosivi” in modo da sostituire quelle che concludono il loro breve ciclo fisiologico.

La ricerca e l’attuazione di questo programma in Italia vengono condotte direttamente dal Mipaaf attraverso il Crea centro di Agrobiologia di Firenze. Un progetto simile era stato finanziato qualche anno prima sempre dallo stesso ministero e condotto dall’Unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura presso il Crea di Bologna che, non a caso, si chiamava ‘Apiboom’.

La varietà di api utilizzata per questo obiettivo sono le mellifere ottimi sensori di esplosivi e impiegabili in missioni di ricognizione presso aeroporti, porti, campi minati e possibili obiettivi di attentati terroristici.
Un lavoro che viene fatto da tempo con i cani ma, a differenza di questi, il costo sia dell’addestramento che degli addestrati è decisamente inferiore e si risolve in pochi giorni anziché in mesi. Una famiglia di api con circa 20mila insetti, costa intorno agli 80 euro e bastano poi 2-3 giorni per insegnare ad ogni insetto a riconoscere la presenza di materiali esplosivi.
Per la ricognizione ne servono 4 alla volta: l’operaia viene messa in un cilindretto da cui fuoriesce solo la testa esposta a diversi odori, quando lo fiuta con le antenne viene ricompensata. Stessa cosa per l’addestramento: tre o quattro operaie vengono inserite in una sorta di valigetta provvista di un sensore a raggi infrarossi in grado di rilevare l’estensione della lingua, la ligula che l’operatore può tenere sotto osservazione. Le api la estrarranno solo se fiutano l’odore dell’esplosivo, facendo scattare l’allarme.

 

Api anti-esplosivi - Ultima modifica: 2015-12-10T08:00:37+01:00 da Sandra Osti

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