Additivi nei prodotti alimentari, attenzione a certe carni

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Il Ministero della Salute ha pubblicato un rapporto su analisi riguardanti gli additivi alimentari condotte nel 2015

Antiossidanti, coloranti, conservanti ed edulcoranti sono stati oggetto di indagine analitica nell’ambito di attuazione del Piano nazionale riguardante il controllo ufficiale degli additivi alimentari tal quali nei prodotti alimentari per il quadriennio 2015- 2018. I risultati del primo anno di attuazione, il 2015, sono stati forniti dal ministero della Salute in un rapporto pubblicato ad aprile 2017 ed evidenziano che su 5.085 campioni esaminati sono state effettuate 12.701 determinazioni per singolo additivo.

  • il 64% delle analisi ha riguardato la categoria funzionale dei conservanti (di cui il 35% è rappresentato dai solfiti),
  • l’11% quella dei coloranti,
  • il 5% quella degli antiossidanti,
  • il 4% quella degli edulcoranti e
  • il 16% circa altri additivi.

 

Gli alimenti coinvolti

La categoria alimentare maggiormente analizzata è costituita dalle bevande analcoliche, seguita dai prodotti di origine animale (prodotti carnei e prodotti ittici) e dai prodotti di confetteria; la categoria meno rappresentata risulta essere quella degli integratori. Le carni includono carni fresche, escluse le preparazioni di carni quali quelle definite dal regolamento Ce n.853/2004 e prodotti a base di carne.

I prodotti ittici includono pesce e prodotti della pesca, pesce e prodotti della pesca non trasformati, pesce non trasformato, molluschi e crostacei non trasformati; pesce e prodotti della pesca trasformati, compresi molluschi e crostacei.

I prodotti lattieri includono latte pastorizzato e sterilizzato, prodotti non aromatizzati a base di latte fermentato, prodotti non aromatizzati e non a base di latte fermentato, latte disidratato, panna, crema di latte anche in polvere, formaggi, prodotti caseari e prodotti analoghi.

 

Occhio alla carne

Le non conformità sono state solo 98 e cioè il 2% dei campioni analizzati e sono risultate per la massima parte costituite dai solfiti con 72 non conformità seguite da 17 riguardanti i nitriti e nitrati, 8 per altri additivi e una per il colorante.

In particolare gli additivi risultati non conformi sono stati i seguenti:

E124                           Ponceau 4R

E200                           Acido sorbico

E 210                          Acido benzoico

E220                           anidride solforosa

E249-250                    Nitriti

E251-252                    Nitrati

E300                           Acido ascorbico

E452                           Polifosfati

 

Gli alimenti risultati maggiormente irregolari sono stati i prodotti carnei con 62 non conformità seguiti dai prodotti ittici con 28 e quindi a seguire 6 per i prodotti lattiero-caseari, 1 per una bevanda analcolica e una per un prodotto ortofrutticolo

La relazione riporta alcune considerazione in ordine al fatto che l’additivo maggiormente risultato impiegato irregolarmente è il solfito nelle carni.

La problematica relativa all’utilizzo illegale di solfiti nelle preparazioni di carni necessita quindi di una costante attenzione in relazione alle caratteristiche di “allergene” di tali additivi. In particolare la relazione si sofferma sull’elevato numero di non conformità riconducibile all’uso illegale di solfiti in carni fresche riscontrato in Sicilia. Tale attività è seguita attentamente dalla stessa Regione anche nell’ambito del piano di controllo dedicato alla verifica degli allergeni.

Nei casi di non conformità, essendo l’uso dei solfiti non consentito nelle preparazioni di carni, è stata effettuata la comunicazione all’Autorità Giudiziaria competente.

Additivi nei prodotti alimentari, attenzione a certe carni - Ultima modifica: 2017-05-16T17:28:24+02:00 da Roberta Ponci

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